La Moda degli anni '80
GLI ANNI ‘80
TENDENZE, MODE, GLAMOUR
ANALISI SOCIALE
Negli anni ‘80 le esigenze sociali cambiano: si indirizzano
verso una consapevolezza più attenta alla qualità della vita. Non è più
importante possedere l’oggetto in sé per il suo valore d’uso, ma la sua
funzione, orientata sempre di più in senso estetico e culturale. Tutto ciò
porta alla ricerca spasmodica dell’oggetto firmato, che non si limita ai
prodotti e agli accessori d’abbigliamento, ma si estende ad altri articoli. In
questo periodo si ingenera la convinzione che la felicità e la realizzazione
degli individui debba coincidere col successo in campo professionale e col
benessere economico. Sin dall’inizio degli anni ‘80 l’imperativo è apparire. In
questo contesto il termine look sintetizza magistralmente l’ incessante ricerca
della forma fuggevole e artefatta del proprio corpo. Attraverso il look
personale, ci si presenta in modo tale che si possano decifrare immediatamente
il massimo delle informazioni nel minor tempo possibile. Se da un lato questo
fenomeno consente la massima democratizzazione della moda, esiste il risvolto
della medaglia, poiché facilmente si può passare dal look giusto(in) a quello
sbagliato (out). La filosofia dell’apparire estesa a tutti i livelli porta al
fenomeno dello yuppismo( yuppi= young urban professional), molto diffuso negli
Usa e da qui al resto del mondo. I facili guadagni- spesso ottenuti tramite
speculazioni in borsa- il gusto per abiti e accessori firmati, il possesso di
auto sportive e di oggetti di alta tecnologia contrassegna lo stile di vita dei
rampanti anni ’80.
NUOVE FIGURE
FEMMINILI
Si fanno strada numerose agguerritissime donne manager, che
contendono agli uomini i posti di comando. Nuove figure femminili si impongono
anche nel mondo della musica pop: Grace Jones e Annie Lennox, dall’aria
mascolina ed aggressiva, e Madonna che con la sua spregiudicatezza, lo stretto
legame col mondo della moda, meglio di ogni altro impersona lo spirito del
periodo.
ANALISI DEL
COSTUME
Dal fenomeno punk scaturiscono altri trend stimolati
dall’industria della moda, come il New Romantic (introdotto da Vivienne
Westwood nel 1981) e il New Gothic. La moda degli anni ‘80 diventa
internazionale: a Francia, Inghilterra e Italia si affiancano gli Stati Uniti,
per l’abbigliamento casual e sportivo, e il Giappone, che si distingue per le
tendenze avanguardiste. Nella moda non è più la creatività a decretare il
successo di una tendenza o di uno stilista ma il marketing: tra i primi ad
adottare questo tipo di strategia ci sono gli stilisti americani Calvin Klein e
Ralph Lauren. La moda pronta amplia le offerte: al classico e allo sportivo(che
si specializza nel proporre indumenti adatti alla pratica di sports quali
jogging, sci, wndsurf e altri, si aggiunge la moda per teen-agers e particolare
attenzione viene dedicata alla moda bambino. Il jeans, inoltre, torna alla
ribalta con una connotazione diversa rispetto a quella conosciuta nel ventennio
precedente: non più simbolo di contro moda, anche se rimane il capo più adatto
per lo svago e il tempo libero, ora diventa anch’esso griffato. Sul fronte dei
giovani, gli anni Ottanta mostrano un proliferare di tendenze spesso in
contraddizione tra loro. Nel vario panorama del decennio si segnalano i New
Romantics, che seppure indirettamente, ereditano dal glam l’attenzione per
l’apparenza. Il loro abbigliamento, sempre particolarmente curato, è ispirato
ai pirati secenteschi e al settecento. Uno stile che va per la maggiore è il
Dark o Neo Gotico, anche in questo caso, l’abbigliamento(incentrato su capi
rigorosamente neri, cui sono abbinate catene, ciondoli, orecchini) ricopre una
parte molto importante come il trucco, che contribuisce a rendere il volto
pallido e consunto. Contemporaneamente si diffondono il piercing e i tatuaggi.
Un fenomeno che riscuote molto successo è quello della cultura rasta(imperniata
su una carica positiva che coinvolge i neri giamaicani) di cui il cantante Bob
Marley è stato il massimo diffusore. Contrariamente ai dark o agli heavy
metal(amanti di un rock duro cui abbinano un abbigliamento composto da giubotti
di pelle decorati con borchie e teschi, pantaloni attillati, t-shirt nera) i
giovani che simpatizzano per questo fenomeno culturale, adottano la particolare
acconciatura costituita da lunghe trecce, che nn è possibile scomporre, abiti
pratici in cui prevalgono i colori dell’Etiopia(verde,rosso,oro) ed inoltre
fanno uso di marijuana.
LA MODA DEGLI
ANNI ‘80
Nella moda femminile per il giorno la donna adotta un tipo
di abbigliamento pratico e funzionale, ideale allo svolgimento di attività di
lavoro, per le occasioni mondane tornano in auge gli abiti da sera dalle forme
seducenti e sontuose, che rispecchiano l’influenza del fasto dell’alta moda.
Gli anni ‘80 rappresentano il trampolino di lancio per nuovi stilisti francesi,
tra i quali ricordiamo Thierry Mugler e Christian Lacroix, ritenuto il nuovo
genio dell’alta moda. Il pret a porter italiano riscuote grandi consensi a
livello internazionale. I nomi emergenti che si affiancano a quelli consolidati
dell’alta moda come Valentino, Lancetti,
Sarli, ecc, sono quelli di Krizia, Biagiotti, Moschino, Gigli,
Dolce&Gabbana. Le collezioni P/E 1980 propongono varie tendenze, tra queste
si distingue la linea basata su spalle esageratamente larghe, vita stretta e
gonna corta, per una figura di donna forte e conquistatrice. (linea imposta dal
francese Mugler). Sempre da Parigi viene prepotentemente riproposta la
minigonna, ben più corta della prima versione anni Sessanta e con un tocco in
più di creatività, tagliata in seta, in cuoio da abbinare a stivali cow-boy o
in maglia elastica. Giorgio Armani si impone con il suo stile improntato sulla
rielaborazione dello sportwear, cui attribuisce una certa impronta di
naturalezza e di comfort. Accanto al nuovo rigore geometrico, si fa strada uno
stile che ripropone volants e plissè quale concetto di femminilità, sintomo del
glamour di stampo romantico di cui uno dei massimi rappresentanti è Valentino.
Per l’estate 1981 il tema dominante della moda è il ritorno
all’Oriente: c’è chi punta alla semplificazione del taglio, chi ai volumi della
veste orientale. Versace abbina la pelle alla seta, per i pantaloni propone gli
JODHPUR(i pantaloni alla cavallerizza) o i pantaloni a sbuffo. Un altro trend
molto seguito è quello folkloristico che si richiama alla cultura africana,
araba e spagnola, con abbondanza di volants applicati su gonne e bluse. Nelle
collezioni autunnali di pret a porter dello stesso anno, prende il sopravvento
l’ispirazione ai costumi cinesi e giapponesi. Krizia propone giacche e
pantaloni di chiara ispirazione cinese mentre Ferrè si ispira alla cultura
giapponese. Nel 1982 la moda cambia impetuosamente e sostituisce i numerosi
riferimenti folk e storici con un nuovo concetto di modernità incentrato sul
design e l’arte. I colori utilizzati sono vivaci, decisi, squillanti, e
contrapposti in una sorta di geometrismo cromatico. Lo stretto contrapposto al
largo (oversize), il lungo al cortissimo. In definitiva la moda, si avvicina
sempre più al moderno design, dallo stile eclettico, definito Postmoderno.
Nella stagione 1983, anche l’alta moda romana dedica attenzione
alle spalle ampie, al busto modellato e alla vita sottile. Nel marzo 1983, Karl
Lagerfeld, nominato dirigente della maison Chanel, riesce a rivitalizzare con freschezza i classici
modelli della couturiere. Le collezioni A/I 1983-84 si aprono all’insegna della
semplicità e dell’essenzialità. Nel complesso la nuova silhouette è molto
sofisticata, grazie al sapiente uso di materiali ricercati, benché la gamma
cromatica sia ridotta: nero e grigi, marroni, molti toni spenti. Il must della
stagione invernale è il cappotto. Versace realizza tailleurs, pantaloni e
giubotti con il neoprene, un materiale di gomma usato per le tute subacquee,
accostandolo a vari tipi di tessuti, con cuciture a termofusione. Per la
primavera 1984 il pret a porter propone nuovi volumi incentrati su linee
sciolte, dalle ampie proporzioni. I tessuti sono morbidi tinta unita o stampati
fantasia, con motivi a graffito, geometrie postmodern, maculati e disegni
computerizzati. Contemporaneamente si fa strada il cosiddetto look androgino,
proposto dagli stilisti per le donne in carriera, per esprimere il raggiunto
potere sociale ed economico conquistato dalle donne. Spalle larghe, linee
rigide, tinte unite o con minuscoli motivi, colori piuttosto spenti, diventarono
il tramite per raggiungere il successo professionale. Il 1985 vide un nuovo
cambiamento, il modello vincente è quello della donna iperfemminile, sensuale e
seducente che ama le gonne aderenti, i tubini, le perle e i tacchi alti. La
figura femminile viene avvolta in pregiate sete in cui predomina l’accostamento
del bianco e del nero, il tailleur diventa sexy. Estremamente aderente tornano
le minigonne molto strette portate con alte cinture che strizzano la vita. Nel
panorama del pret a porter si intravedono i primi segni di smitizzazione
ironica ad opera di stilisti come Moschino che, con i suoi riferimenti New
Dada, mostra irriverenza nei confronti del sistema moda, Jean Paul Gaultier che
con il suo modo spiritoso di trattare la moda propone abiti appariscenti, amati
in particola modo dalle rock stars. Nelle collezioni A/I 1986-87 si assiste ad
un mutamento: alcuni stilisti rinnovano l’immagine femminile proponendo una
figura stilizzata, spiritual, esile, che predilige l’abbinamento piuttosto
informale di capi dalle linee molto semplificate, caratterizzate da spalle
spioventi con propensioni per colori scuri, spenti e polverosi.
Sia in Italia sia in Francia in contrapposizione al rigore
minimalista numerosi creatori riesumano uno stile sofisticato, improntato
all’opulenza, ispirato alla haute couture, che viene definito neobarocco.
Abbandonate le linee geometriche, si assiste al trionfo della linea curva,
della spirale, gonne a palloncino, scollature a cuore, tagli curvi e del decoro
con recuperi di passamanerie, fiocchi, crine e fiori. Accanto al trend
neobarocco si impongono tailleur cortissimi e aderenti, portati sovente con
corpini o reggiseni coordinati che lasciano intravedere il seno. L’ A/I 1988-89
è caratterizzato dal ritorno al classico. Per il giorno sono di moda le lane
cotte, il velluto. Per la sera gli abiti sono molto scollati e ripropongono accentuati
volumi ottenuti con l’impiego di crinoline sotto le gonne. Il clima di
eclettismo permane, nell’abbigliamento da giorno va ancora fortissimo la mini
gonna in dimensioni ridotte, il pantalone a sua volta viene proposto largo e
fluttuante. Per la stagione invernale sono molo di moda le pellicce,
artificiali o sintetiche ottenute con ogni tipo di materiale. Non mancano
tuttavia gli abbinamenti di pantaloni con classici capospalla dalla linea ampia
e morbida.
IL LOOK ANNI ‘80
Nel complesso panorama della moda gli accessori diventano
fondamentali per il total look, cioè per lo stile completo e coordinato dalla
testa ai piedi. Tutti gli stilisti cominciano a firmare o a produrre di proprio
borse, zainetti, calze, occhiali, foulard, profumi e tutto ciò che concorre a
creare l’immagine moda. Il look imperante coinvolge l’intera forma fisica che
si ottiene non soltanto con il fitness, ma con il body styling, il quale mira
al modellamento del corpo eliminando eventuali imperfezioni fisiche. Negli anni
’80 si registra un massiccio ricorso alla chirurgia plastica pur di ottenere
risultati soddisfacenti a scopo estetico. L’uso dei cosmetici si perfeziona per
far risaltare l’espressione del viso. Soprattutto per la sera sono di moda le
tinte forti in contrasto con il giorno in cui si continua ad usare sfumature
tenui, naturali. Per quanto riguarda le calzature accanto alle scarpe con tacco
alto sono in uso altri modelli più pratici con tacco basso, come gli stivali.
Le giovani amano molto le Doc Martens, spesso abbinate in maniera molto
eccentrica mettendo in atto il gioco dei contrasti. Negli anni ’80 la calzatura
da ginnastica (le prime Nike risalgono al 1971), sconfina dalla stretta pratica
sportiva alla moda quotidiana. Nel settore degli accessori riscuotono molto
successo le borse e gli zainetti firmati Prada, corredati dal particolare logo
in metallo di forma triangolare.
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