Salvatore Ferragamo: il calzolaio delle stelle
Salvatore Ferragamo: “Il calzolaio delle stelle”
Nasce nel 1898 a Bonito, in provincia di Avellino.
Non ancora adolescente dimostra una grande passione per le scarpe. A 16 anni raggiunge in America uno dei fratelli che lavora in un grande calzaturificio di Boston. Salvatore è affascinato dalla modernità delle macchine e dei processi di lavoro ma ne vede anche i limiti qualitativi. Agli inizi degli anni Venti si trasferisce a Santa Barbara, in California, dove apre una bottega di riparazioni per calzature. La California di quegli anni è la terra favolosa dove prospera la giovane industria del cinema. Salvatore inizia a disegnare e realizzare scarpe per i film. Intanto, sempre alla ricerca di scarpe che calzano alla perfezione, studia anatomia umana, ingegneria chimica e matematica all'università di Los Angeles.
Quando l’industria del cinema si sposta ad Hollywood Salvatore Ferragamo la segue. Nel 1923 apre l’‘Hollywood Boot Shop’ e inizia per lui la carriera di ‘calzolaio delle stelle’, così come lo definisce la stampa locale.
Nel 1927 Ferragamo decide di tornare in Italia, a Firenze, città tradizionalmente ricca di abili artigiani. Dal suo laboratorio fiorentino – in cui adatta il sistema della catena di montaggio al lavoro specializzato e rigorosamente manuale dei suoi operai – avvia un flusso costante di esportazione verso l’America.
Sono anni di invenzioni memorabili: i tacchi a spillo rinforzati in metallo resi famosi da Marilyn Monroe, i sandali in oro, il sandalo invisibile con tomaia in filo di nylon (che nel 1947 varrà a Ferragamo il prestigioso ‘Neiman Marcus Award’, l’Oscar della Moda, per la prima volta assegnato a un creatore di calzature).
Quando Salvatore Ferragamo muore, nel 1960, il grande sogno della sua vita è realizzato: creare e produrre le più belle scarpe del mondo. Alla sua famiglia rimarrà il compito di andare oltre e di realizzare l’idea che Salvatore aveva cominciato ad accarezzare negli ultimi anni: trasformare Ferragamo in una grande casa di moda.
Non ancora adolescente dimostra una grande passione per le scarpe. A 16 anni raggiunge in America uno dei fratelli che lavora in un grande calzaturificio di Boston. Salvatore è affascinato dalla modernità delle macchine e dei processi di lavoro ma ne vede anche i limiti qualitativi. Agli inizi degli anni Venti si trasferisce a Santa Barbara, in California, dove apre una bottega di riparazioni per calzature. La California di quegli anni è la terra favolosa dove prospera la giovane industria del cinema. Salvatore inizia a disegnare e realizzare scarpe per i film. Intanto, sempre alla ricerca di scarpe che calzano alla perfezione, studia anatomia umana, ingegneria chimica e matematica all'università di Los Angeles.
Quando l’industria del cinema si sposta ad Hollywood Salvatore Ferragamo la segue. Nel 1923 apre l’‘Hollywood Boot Shop’ e inizia per lui la carriera di ‘calzolaio delle stelle’, così come lo definisce la stampa locale.
Nel 1927 Ferragamo decide di tornare in Italia, a Firenze, città tradizionalmente ricca di abili artigiani. Dal suo laboratorio fiorentino – in cui adatta il sistema della catena di montaggio al lavoro specializzato e rigorosamente manuale dei suoi operai – avvia un flusso costante di esportazione verso l’America.
Sono anni di invenzioni memorabili: i tacchi a spillo rinforzati in metallo resi famosi da Marilyn Monroe, i sandali in oro, il sandalo invisibile con tomaia in filo di nylon (che nel 1947 varrà a Ferragamo il prestigioso ‘Neiman Marcus Award’, l’Oscar della Moda, per la prima volta assegnato a un creatore di calzature).
Quando Salvatore Ferragamo muore, nel 1960, il grande sogno della sua vita è realizzato: creare e produrre le più belle scarpe del mondo. Alla sua famiglia rimarrà il compito di andare oltre e di realizzare l’idea che Salvatore aveva cominciato ad accarezzare negli ultimi anni: trasformare Ferragamo in una grande casa di moda.
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